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sabato 30 agosto 2008

Icone Femminili - Lady Diana - Dopo undici anni

Sondaggio: quali sono le vostre icone femminili preferite?
In effetti anche Lady D...
E' andata contro il sistema in cui era imbozzolata, ha pure -avendone avuto le possibilita'- fatto del bene... 
da Yahoo Answer

Un mito, una leggenda, un icona, un ideale, un idolo. 

Così è come appare oggi Lady Diana Spencer a undici anni dal tragico e, ormai, celeberrimo incidente nel tunnel dell'Alma a Parigi.
Famoso come l'attento a John Fitzgerald Kennedy o a Martin Luter King, se non di più.
Lady Diana, Diana Spencer, Lady D, Principessa di Galles, Regina di Cuori...
Una moglie, un'amante, una madre, una cognata, una nuora.

L'allora Lady Diana Spencer attira gli sguardi del mondo grazie al fidanzamento con Sua Altezza Reale Carlo Principe del Galles e li rapisce definitivamente il 29 luglio 1981, giorno del matrimonio.
Ebbero due figli, William e Henry.
La loro unione non durò a lungo e nel 1992 Diana non era più un Altezza Reale.

Quel che segue e riempie i vuoti è storia.
A undici anni dalla sua morte il suo ricordo è vivo, ma non in modo genuino, come dovrebbe essere.
E' una foto sgranata su un vecchio giornale.

E' l'idolo sì, ma nessuno sa bene perché.
Poco importa.

La mercificazione di un individuo è una realtà, che incontriamo molto spesso.

L'amata Principessa, tuttavia, è un fenomeno senza precedenti, soprattutto contando l'insensibile inrispettosità con cui viene messa in atto.
Le numerose biografie, tinte da morbosi pettegolezzi erotici e lussuriosi piovono vergognosamente, ispirando film.

Perché Diana vende.

E tanto.

Gli affaristi sondano il mercato e per molteplici motivi Lady Diana riscuote sempre interesse. 
Un guadagno assicurato.

E come per ogni libro o film nascono aggetti più semplici, inutile paccottiglia e carabattole, su cui viene stampato il volto sbiadito di una donna, che dal lusso della famiglia reale è passata allineata in squallidi piattini e portachiavi a riempire i negozi di souvenir inglesi.

Come se non bastassero le numerose teorie di complotto a disturbare il sonno della Principessa, si trovano anche immagini forti, che all'orlo dell'inciviltà devastano quel poco che di dignitoso c'era rimasto in una morte violenta.

Il poter essere ricordata per ciò che indubbiamente si era o si è diventato con la morte:
la Principessa del Popolo.

Per renderle omaggio milioni di idealmente rigidi e gelidi inglesi hanno manifestato sentimenti di cordoglio e afflizione, testimoniandoli in gesti senza precedenti nel silenzioso riserbo britannico.

Per molte settimane seguenti alla sua morte Diana ha stregato i cuori del mondo, diventandone Regina e usurpando il ruolo a quella figura con cui si dice, fosse in contrasto.

Per molte settimane è stata ancora viva e splendente più che mai.
Per molte settimane.

E fino alla fine del mondo quel ricordo resterà, insieme alle molte immagini, che caratterizzarono la sua vita.

Il fidanzamento, con Carlo, quando appariva la sposa ideale: aristocratica, nubile, vergine e protestante.

Il matrimonio, dove quasi spariva sommersa da drappi, tessuti, pizzi e fiori.

La maternità, madre affettuosa che turbava la Regina , solita affidare la prole a governati, portando i figli con sé in molti viaggi.

Icona di stile, indimenticabile mentre balla con John Travolta o indossa gli amati abiti firmati Gianni Versace.

L'impegno umanitario, la commozione nel vederla stringere un orfano o camminare al braccio di Madre Teresa.

L'amore ritrovato, poco prima della fine, grazie a Dodi Al-Fayed. 

L'incidente, come ci dovrebbe essere dato di vedere, e che forse è sempre troppo.
Due vite stroncate in, chiamiamole pure, circostanze misteriose, ma che a volte fanno dimenticare la tragedia che fu.

Il funerale, la bara su cui fu poggiata una lettera indirizzata a 'Mummy' da parte del figlio Harry.

Il monumento, non quello funebre.

Il più celebre, fotografato ogni giorno da migliaia di turisti, come una pacchianata peggiore dei portachiavi a forma di cuore.
E quel bicchiere e quell'anello che continuano a sollevare polvere, senza rimuovere quella passata.

Sorrisi lontani, occhi spenti, bontà dimenticata, no dimenticare no.
Impossibile.


Diana davvero regina di cuori nei cuori della gente.

Lady Lafayette





Il Destino

Il destino, già. Quello scritto nelle stelle, quello che segna, inevitabilmente, il mio futuro.
Tracciato da mani divine, brillanti di luce.
Pensato apposta per me, senza se, o ma.
E proprio perché divino sancisce una parte nobile del nostro essere, a cui, però, non si può fuggire, o no?

Questo ideale rischia di essere assolutamente astratto e inafferrabile. Poetico sì, ma anche profondamente inutile.
Infatti, l'esistenza di una rotta prestabilita, che regoli il mio esistere, non toccherà mai la ma realtà. A meno che non mi sia dato di conoscere la rotta, chiaro.

Ecco perché non esistono scelte giuste o scelte sbagliate. Ogni cosa che facciamo e pensiamo rientra in ciò che, inevitabilmente, ci segnava.
Ogni scelta, quindi, è giusta. E' corretta perché eravamo destinati a compierla.


L'importante è scegliere e non abbandonarsi al passivo scorrere degli eventi.

Lady Lafayette

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